Diocesi di Como

Summerlife: progetto educativo

il progetto

 

ALLEGATO 1

PROGETTO EDUCATIVO
SUMMERLIFE-Dammi un cuore che ascolta

 

Dovevo insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia.
Come ha libertà di parola e di stampa.
Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra.
Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.
(don Lorenzo Milani)

 

Dopo l’esperienza del centro estivo di quattro settimane pensato e vissuto con i bambini delle scuole elementari e i ragazzi preadolescenti, la comunità educante delle parrocchie di Albate e di Muggiò in Como vuole proporre ai ragazzi dei primi anni delle superiori una esperienza che possa essere significativa per la loro età e per la realtà che hanno vissuto negli ultimi mesi. In collaborazione con le famiglie e le altre realtà di volontariato e educative presenti sul territorio, la comunità educante vuole:

 

  1. Riconnettere le giovani generazioni con la vita e con la realtà, fuori dalle mura della propria casa, attraverso l’esperienza e la narrazione;
  2. Riappropriarsi della propria storia, condividendo emozioni e apprendimenti di questi mesi trascorsi lontani, o meglio, a distanza;
  3. Restituire la fiducia nei legami familiari, amicali e comunitari;
  4. Continuare a scoprire la bellezza delle piccole cose anche in un mondo più grande (il Creato e la città) in una famiglia allargata (la comunità);
  5. Costruire un modo nuovo di prendersi cura, attraverso la costruzione di una “rete sociale” che si concretizzi nella presenza corresponsabile di più figure e agenzie educative, nella gestione e nella proposta di attività ed esperienze.

 

A partire da questi obiettivi generali, ottemperando tutte le normative nazionali e regionali, in accordo con gli uffici di pastorale giovanile diocesano e regionale, la comunità educante, attraverso il campo scuola “SummerLife – Dammi un cuore che ascolta”, vuole far mettere in gioco di nuovo la libertà e la voglia di socialità degli adolescenti presenti del nostro territorio, dopo i mesi trascorsi in casa e spesso in solitudine. La fascia di età a cui ci rivolgiamo (14-16 anni) non ha potuto essere coinvolta durante le quattro settimane di grest: troppo grandi per partecipare alle attività dei preadolescenti – di cui gli anni scorsi erano animatori; troppo piccoli, secondo la normativa vigente, per entrare come animatori nei piccoli gruppi di bambini e ragazzi. Il nostro desiderio è quindi quello di offrire uno spazio di confronto, di crescita e di progettualità anche ai ragazzi di questa fascia di età. Non vogliamo solo offrire uno spazio diverso in cui stare, semplicemente passando dall’isolamento nella casa all’isolamento nell’oratorio, ma vogliamo dare ai nostri ragazzi la possibilità di rileggere il vissuto appena trascorso per avere così uno sguardo carico di bellezza per il futuro. Questo attraverso l’interazione, il racconto del vissuto, la condivisione nei piccoli gruppi; attraverso il riappropriarsi degli spazi nella natura con uscite in ValBasca e all’oasi del Bassone; attraverso l’incontro con realtà di servizio e di carità presenti sul nostro territorio.

Riappropriarsi del futuro, a partire dall’ascolto del proprio cuore e del proprio vissuto, per costruire insieme un domani e una speranza; imparare a non essere gregge, ma popolo che condivide un cammino a livello personale, civile e cristiano; leggere il mondo che ci circonda e le relazioni con gli altri con uno sguardo di responsabilità, imparando a fare sintesi tra le proprie idee e la realtà che incontriamo ogni giorno. Queste sono le attenzioni che gli adolescenti saranno chiamati a coltivare e condividere durante questo campo estivo.