Diocesi di Como

Venti righe: Padre buono!

Difficile fare un bilancio. Incontri, celebrazioni, attività pastorali dentro giorni mai uguali, preghiera e sacramenti, volti sofferenti di anziani e grida giocose di bimbi, oratorio e scuola, vocazioni che fioriscono e giovani che se ne vanno, speranze e fatica… Insomma: 40 anni di vita sacerdotale! Se dedicassi anche solo tre righe ad ogni anno trascorso nel servizio al Signore nella sua Chiesa, verrebbero più di quattro pagine, meglio andare diritti al cuore!
Con una immagine che mi accompagna da alcuni anni: una bella statua del Buon Pastore con la pecorella sulle spalle. Bianco il suo manto, come il vello del mite agnellino. Il cuore non lo vedo, ma immagino che batta forte, senza stancarsi. Facile la conclusione: il sacerdote è chiamato ad essere così, un “pastore buono” pronto a prendersi cura di coloro che nella Chiesa gli sono affidati. Portandoli sulle sue spalle, custodendoli nel suo cuore. Vero! E bello – anche se le pecore non sono sempre così docili come l’agnellino di gesso.
Ma la statuetta mi dice altro, ve lo confesso. Io non mi sento dalla parte del forte e bel pastore: io sono la pecorella! Io sono sulle sue spalle, portato dove non so, ma protetto e sicuro. Io ho bisogno che Lui si prenda cura di me. Io devo lasciare che la strada la decida un Altro, perché Lui è la strada.
Quando il 26 giugno del 1982 sono uscito dalla cattedrale di Como con impresso nel cuore il segno sacerdotale, divenuto trasparenza di Gesù, pastore buono, in realtà proprio allora misteriosamente Lui mi ha preso sulle spalle. La prima s. Messa ad Albiolo – che emozione! – subito l’oratorio a Maccio per otto anni, poi il Liceo ad Olgiate e la comunità di Somaino, il ritorno da parroco ancora a Maccio per 19 anni, infine Muggiò ed Albate. E come gustoso condimento della vita parrocchiale anche l’impegno per le missioni diocesane, l’accompagnamento della Propedeutica del Seminario, la pastorale della famiglia. E la nascita di un santuario diocesano dedicato alla Santissima Trinità Misericordia.
Quante cose… ha fatto! Pastore dei pastori, vita e respiro che rinnova ogni mattino, sorgente di ciascun gesto d’amore e di tenerezza. E attesa di un compimento che verrà, nella pienezza di un sì che spero di ripetere ancora quel giorno. Finalmente nell’ovile, pastore buono!
Grazie, perdonate le mie lentezze e infedeltà, pregate per me!
Don Luigi