Diocesi di Como

La luce della vicinanza

 

Una piccola proposta per il Tempo di Avvento che arriva dall’Ufficio diocesano di pastorale familiare in collaborazione con i padri camilliani dell’Ospedale Sant’Anna di Como-San Fermo e le Suore Infermiere dell’Addolorata del Valduce di Como. Un’iniziativa che, da qui, si allarga a tutte le realtà ospedaliere e di cura presenti sul territorio della diocesi. Il titolo scelto è “La luce della vicinanza” ed è una vera e propria rete di preghiera a sostegno dei malati, degli operatori medico-sanitari e dei familiari di chi sta affrontando – come paziente o come “addetto” alla cura – il proprio confronto con il male. In questo momento un pensiero particolare è rivolto a coloro che sono stati colpiti dalla pandemia da Covid-19. Ma non si vogliono dimenticare tutte le altre persone in situazione di fragilità per la salute malferma.

La nostra idea – spiega don Roberto Secchi, direttore dell’Ufficio famiglia – è molto semplice. Per tutto l’Avvento, la sera, alle 20.30, accendiamo una candela sul davanzale di casa (così che il gesto possa essere anche un segno visibile all’esterno) e recitiamo una preghiera a Maria che riportiamo anche in questa pagina. È stata composta da padre Alessandro Viganò, il cappellano del Sant’Anna. È una preghiera per chiedere forza e consolazione. È un modo per portare la luce a chi si sta preparando a vivere il Natale segnato dalla sofferenza e nella malattia».

PREGHIERA

Ave o Maria, Madre nostra e Salute di tutti gli infermi

al termine di questo giorno ci uniamo

per chiederti di proteggere ed essere vicino

a chi in questo momento

soffre nella malattia.

 

Ti chiediamo di confortare con la forza della speranza

tutti i malati di Covid.

In particolare quelli gravi, ricoverati nelle terapie intensive,

consola i familiari che sono tenuti a distanza.

 

Sostieni i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari

che si fanno dono in prima linea con il loro servizio,

e si impegnano ad essere presenza viva dell’amore di tuo Figlio Gesù.

Veglia su tutti loro donando pace e salute.

Amen

Proposta pensata per restare uniti, in comunione, nonostante le distanze interpersonali che oggi siamo costretti a vivere, sia come prevenzione per arginare la diffusione del virus, sia come precauzione per tutelare le persone ricoverate (in ospedale, nelle RSA e nelle strutture di degenza). Scelte obbligate che impediscono di vivere i legami affettivi e le relazioni familiari. Nella preghiera si chiedono, protezione, conforto nella speranza e sostegno. Il lavoro stesso degli operatori diventa un impegno che si traduce in «presenza viva dell’amore di Gesù». Ricordiamo che nel mese di marzo il Vescovo Oscar, in pieno lockdown, diede la facoltà a medici e infermieri di portare il viatico ai morenti e di distribuire la comunione ai malati che lo avessero richiesto. Una cura dell’anima accanto alla cura specialistica e medica. L’Ufficio famiglia ha stampato i cartoncini che riportano la preghiera. Chi fosse interessato può richiederli a ufficiofamiglia@diocesidicomo.it, anche per concordare quantità ed eventuali modalità di recapito.