C’è un versetto del vangelo di Luca – lo recitiamo ogni mattina durante le Lodi – che spiega cos’è la “bontà misericordiosa del nostro Dio”. Mica roba da niente, capite! Quando diciamo che Dio è “buono”, cosa ci immaginiamo? Buono perché magari “chiude un occhio” sulle nostre marachelle e disastri vari? Buono perché asseconda sempre i nostri desideri, come un nonno moderno che vizia i suoi (pochi) nipoti?
San Luca, nel cantico ricordato, dice anzitutto che “verrà dall’alto un sole che sorge”. Ecco il Natale: Gesù, nella notte di Betlemme, viene per essere LUCE potente, sole che abbaglia e riscalda.
E infatti Luca continua: “per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte”. Già, le tenebre. Non centrano le luminarie spente per il costo eccessivo delle bollette. Qui si tratta di quel buio che entra nel cuore quando non sai rispondere ai grandi perché della vita, quando qualcuno ti lascia per sempre, quando il dolore – in tutta la sua brutalità – grida dentro e fuori di te. Un buio che non puoi anestetizzare con i saldi dei grandi magazzini, i festoni e i fuochi artificiali di fine anno.
Un buio che il Signore viene ad abitare, senza paura. Neppure della morte, perché Lui è il Risorto! Il Natale è la Pasqua dicembrina, anticipa e prepara il mistero più grande, quello della Vita che non tramonta mai. La sola speranza che non passa, per tutti. Sempre!
E poi, il Sole che sorge verrà per “dirigere i nostri passi sulla via della pace”. Sono solo quattro lettere, ma quanta fatica per costruire PACE!
Nonostante tutte le violenze che feriscono ancora la nostra umanità smarrita, il Signore viene per non lasciarci soli, per ripeterci che nella sua Parola e nel suo Spirito c’è l’acqua viva che fa germogliare spighe di grano buono, pane per nutrire ogni uomo, senza barriere.
Ecco la bontà di Dio. Farsi piccolo per stare con noi, darci he non delude e che apre all’orizzonte dell’eternità, tracciare la via per una fraternità difficile sì, ma possibile col suo aiuto.
don Luigi
S. Natale 2022
